È una Sicilia a dir poco incredibile quella che prenderà forma e suono davanti agli occhi degli spettatori. Vedranno e sentiranno un passato molto lontano farsi breccia nel presente senza tempo della narrazione a più voci che apparirà come un vivido sogno comune ad occhi aperti. Il luogo che ospita i vari personaggi e le diverse storie si rivelerà come un grande grembo pronto a partorire un’esperienza di una realtà così ricca da sembrare immaginaria. E’ uno spettacolo itinerante sulle figure e leggende della cosiddetta “cultura popolare siciliana”. Si presenta come un intreccio di racconti in prima e in terza persona, nella forma di monologhi e dialoghi, accompagnati da un tappeto musicale che funge da commento sonoro e sfondo evocativo alle parole. In alcuni momenti la parola diventa canto suggestivo, dolce, ma, al contempo, anche disturbante ed inquietante. Donne e uomini taumaturghi e veggenti, forse streghe e stregoni, anche ciarlatani, spiriti femminili vaganti, tesori incantati, con un variegato repertorio di invocazioni e preghiere e proverbi, diventano la materia ancora viva della narrazione che si pone tra il reale e il fantastico, fra storia, mito e leggenda. È un sapere che richiama altri patrimoni culturali dei popoli del Mediterraneo. Quello che ne risulta è un paesaggio di immagini che desta curiosità, che riesce ad incantare, che trasporta in un’atmosfera sognante, condizione di un viaggio emotivo nei ricordi personali e non. Uno spettacolo da vivere a pieni sensi. Un viaggio alla riscoperta di un’antica radice comune, di un passato ancor vivo nel presente di un’isola che è come un piccolo continente policromo.