Palazzo Bruno di Belmonte - Chiese barocche di Ispica -Visit Ispica

Palazzo Bruno di Belmonte

Palazzo Bruno di Belmonte è uno dei palazzi più imponenti della città e testimonianza principale dello stile liberty in provincia di Ragusa.

L’onorevole Pietro Bruno di Belmonte (Immagini tratte dalla rivista Hyspicaefundus)

Fu voluto dall’onorevole Pietro Bruno di Belmonte, il quale voleva riunire in questo palazzo la sua famiglia con i suoi sette figli. Volontà che purtroppo non poté mai essere soddisfatta.


Infatti, il palazzo, che fu commissionato all’architetto palermitano Ernesto Basile nel 1905, ha subìto diverse vicissitudini che fermarono spesso i lavori: lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la morte di Donna Giovanna, moglie di Pietro, e dello stesso Pietro due anni dopo, resero il palazzo un eterno cantiere.

Visita dell’arch. Basile durante la costruzione del palazzo nel 1914 (immagini tratte dalla rivista Hyspicaefundus)

I figli che lo ereditarono negli anni Venti riuscirono con molte difficoltà a completarlo e l’unica figlia che visse nel palazzo fu Preziosa Bruno di Belmonte che si stabilì al piano terra.

Alla morte di Donna Preziosa nel 1962, il palazzo fu acquistato dall’amministrazione comunale ed è attualmente sede del Municipio di Ispica. Il piano terra e il primo piano sono adibiti ad uffici comunali, mentre il secondo piano ospita l’aula consiliare e le sale espositive dedicate a Salvo Monica, scultore ispicese.

Curiosità

Leggenda vuole che una sera alla fine degli anni Settanta, si vide quella che sembrava la figura di una donna vestita di bianco, affacciarsi da una finestra aperta nella torre del palazzo disabitato. Che fosse il fantasma di Donna Preziosa o un semplice riflesso di luce sul vetro della finestra, poco importa. Agli ispicesi piace comunque pensare che Donna Preziosa si aggiri ancora per le stanze del suo palazzo.

Esterno

Il palazzo è considerato uno dei momenti di adesione di Ernesto Basile all’art nouveau che adatta il tema liberty con le sue delicate decorazioni floreali a temi già sviluppati in precedenza. Basile, infatti, aveva progettato l’ampliamento di Palazzo Montecitorio a Roma e facendo un confronto si può notare come il palazzo romano e il nostro si somiglino tanto.

All’esterno il palazzo si contraddistingue per la sua imponenza che contrasta con lo stretto corso sul quale si affaccia, imponenza che colpì Paolo Portoghesi il quale affermò:

“il palazzo con la sua arcaica identità di un vero e proprio castello spicca nel paesaggio urbano e sembra rappresentare la contraddittorietà della sua terra”.

Paolo Portoghesi

L’edificio ha tre piani e due torri angolari, una nella facciata principale e l’altra nella facciata posteriore. Il livello inferiore della facciata è decorato con un bugnato liscio, mentre i due livelli superiori sono intonacati. L’ultimo registro è chiuso da una decorazione in maioliche policrome con motivi floreali e sovrastato da una cornice ad archi ciechi. Gli architravi dei finestroni sono decorati con bassorilievi floreali scolpiti in pietra di Modica.

Facciata esterna di Palazzo Bruno di Belmonte – Ispica (©RYU_T_08)

Interno

All’interno il palazzo si articola attorno ad una corte nella quale si affacciano le finestre dei piani superiori, modanate con cornici a decorazioni geometriche.

Lo scalone principale del palazzo è corredato da una ringhiera in ferro battuto con motivi a spirale, floreali e fogliacei, opera dei fabbri Donzella, maestri dell’artigianato locale che realizzarono pure i lampadari in ferro battuto.

Particolare interni di palazzo Bruno di Belmonte – Ispica (©RYU_T_08)
Particolare di palazzo Bruno di Belmonte – Ispica (©GiuseppeD)

Le uniche sale decorate del palazzo sono tre stanze al piano terra, decorate per volere di Donna Preziosa tra il 1928 e il 1932. Si accede alle sale tramite una porta in ferro battuto con lo stemma araldico dei Bruno di Belmonte: la prima sala, con il tetto a cassettoni ottagonali, dà l’accesso ad una stanza un tempo adibita a cappella. L’altra sala ha come coronamento un fregio monocromatico con figure allegoriche.

Il giardino si raggiunge dalla corte e si trova nel prospetto posteriore tra due logge. Conserva piante tipiche della macchia mediterranea ed agrumi, espressione del territorio.

Agrumi del giardino di palazzo Bruno di Belmonte (©RYU_T_08)
 

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