“A mustata” é una ricetta siciliana che si prepara a settembre, nel periodo della vendemmia.
É un dolce antico, povero, buonissimo, preparato con tanto amore, molta pazienza e pochissimi ingredienti:
Per prima cosa ci procuriamo il mosto d’uva. Possiamo anche spremere l’uva in casa, è un occasione di gioco e di divertimento per i più piccoli.
Per prima cosa si “addolcisce” (annuciri) il mosto, prima della sua fermentazione.
Si mette sul fuoco il mosto con la cenere o “a purrera” e si porta a bollore.
Si lascia raffreddare tutta notte in modo che la cenere si depositi sul fondo. Dopodiché si filtra con un canovaccio di cotone o lino.
A questo punto si mette di nuovo sul fuoco e si versa la farina; la proporzione è di 80/100 grammi per un litro di mosto e si mescola finché non diventi “budinoso”.
In questa fase si può aggiungere della cannella sbriciolata o in polvere e della scorza d’arancia e, una volta messo negli stampi, si può guarnire a piacere con mandorle tostate, pistacchi, noci, nocciole.
Questa è la versione ispicese della mostata siciliana.
Molti inseriscono altri ingredienti come i chiodi di garofano o addirittura lo zucchero. Secondo noi aggiungendo varianti si perde l’originalità e l’autenticità di un piatto antico, ma se vi va scriveteci la vostra versione!