“A scinnuta” (la discesa)
La mattina del giovedì santo ad Ispica il colore predominante è il rosso e la chiesa di riferimento è la Basilica di Santa Maria Maggiore. Verso le ore 10.00 vi consigliamo di posizionarvi sotto la cupola centrale. Non impressionatevi se sui pilastri della basilica vedete appesi ortaggi e cera con la forma di alcune parti del corpo, sono gli ex voto.
Vedete entrare i portatori, “i cavari”, che portano sulle spalle la “Vara” (lo supporto ligneo che serve per portare a spalla il simulacro) di colore rosso.
Li riconoscete perché indossano una mantella rossa sopra una casacca bianca. Presto la chiesa si riempirà e lo spazio sotto la cupola centrale diventerà molto limitato. “A matina ro Iova Santu” la chiamano così… c’è gente che aspetta tutto l’anno questo giorno!
Alle ore 11.00 inizia la “Scinnuta”, il prete dopo una predica bussa tre volte alla porta del Cristo alla Colonna ed ecco che si scopre il simulacro sotto gli occhi dei devoti. Nello stesso momento la marcia funebre irrompe come la colonna sonora di un film: sono le note del “Cristo alla Colonna” opera del maestro Giuseppe Bellisario. Posto il Cristo alla Colonna al centro della Basilica, potete vedere i fedeli baciare a turni la colonna, si tratta del consueto rito del ringraziamento al Cristo. Mettetevi anche voi in coda e provate questa esperienza, sarà un momento intimo e profondo. Non può mancare una visita alla casa della cera dove viene custodito dal 1765 il corpo del pittore Olivio Sozzi, l’ artista degli affreschi della Basilica. Eh si, in questa chiesa è possibile vedere sia le opere che l’artista che le ha realizzate.
Si saranno fatte le 13.00 circa, tra un “pititto” e l’altro vi consigliamo di gustare una buona scaccia o un’arancina, fate con comodo.
Appuntamento alle 17.00 presso il loggiato del Sinatra antistante la Basilica di Santa Maria Maggiore, assisterete alla “Sciuta” .
Consigli per seguire le fasi salienti della processione
“A sciuta” (l’uscita)
Ore 18.00 uscita del Cristo alla Colonna. Il popolo aspetta che “Culonna” attraversi le vie del paese. Accompagnando per qualche chilometro il Cristo e avvicinandovi ai portatori sentirete anche voi la devozione che giovani ed anziani vi trasmetteranno. Porte e finestre delle case sono spalancate come omaggio al Cristo alla Colonna disceso in mezzo al popolo.
“U Ncuontru” (l’Incontro)
La prossima tappa, “u ncuontru”, sarà in Corso Garibaldi. Si tratta dell’incontro tra il simulacro della Madonna Addolorata ed il Cristo alla Colonna, si tratta di uno dei momenti più attesi dalla popolazione. La Madonna, portata a spalla dai “nunziatari”, s’inchina al Cristo alla Colonna portato a spalla dai “cavari”. Si tratta di un momento di fede e di contemplazione, non solo l’incontro tra due simulacri, momento che assume una valenza antropologica perché è anche l’incontro tra le due confraternite storicamente rivali.
“A Trasuta” (l’entrata)
Ultimo importante momento “a trasuta”, durante i giri tra le navate della chiesa, i portatori dai volti provati ma fieri invocano il tradizionale canto “Populae Meus” fino all’ ultimo saluto “e picciuotti Culonna”.